sabato 4 aprile 2015

I rumori aiutano la creatività?


Una nuova ricerca ha dimostrato che più un posto è rumoroso, più la creatività aumenta.
Ravi Metha, professore di marketing alla Illinois College of Business, ha sviluppato una ricerca basata su cinque esperimenti per capire quanto un suono esterno può avere effetti sulla creatività.
In pratica, è stato chiesto ad un gruppo di persone, accompagnati da diversi livelli esterni di suono, di sviluppare un nuovo tipo di materasso, o comunque oggetti di quotidiana utilità. I risultati sono interessanti: paragonando un ambiente tranquillo(50 decibel), ad un ambiente con rumori moderati (70 decibel) i soggetti hanno migliorato le loro abilità creative, a differenza di chi ha sopportato un livello di rumore più alto (85dB). Gli scienziati hanno spiegato che i rumori moderati (70dB) distraggono sì le persone, ma in un modo positivo, da aumentare il livello di creatività, migliorando l'immaginazione.
 Per cui, un giorno, se deciderete di affrontare una sfida sulla creatività, vi consigliamo di andare in un luogo affollato, attenzione a non scegliere la Biblioteca! Evitate, quindi, di nascondervi in una stanza per cercare una soluzione, ma cercate amianti rumorosi obbligando così il cervello a pensare in un modo più…astratto!

mercoledì 1 aprile 2015

Pennichella e Memoria


Beato pisolino: la conferma che la siesta aiuti il cervello a lavorare meglio arriva da uno studio condotto dalla Saarland University in Germania.
Sorprendenti le capacità di un breve riposo, dai 45 ai 60 minuti, di amplificare la memoria: l'ipotalamo, il nostro archivio dei ricordi, può migliorare fino a cinque volte. L'esperimento è stato condotto su due gruppi di persone, che hanno assistito alla visione di un film in DVD: al termine il primo gruppo è rimasto sveglio, l'altro ha schiacciato un breve pisolino. L'attività cerebrale registrata sul secondo gruppo, in particolare nella zona dell'ipotalamo, l'hard disk del cervello, è risultata nettamente superiore. Misurando i risultati con un test mnemonico al risveglio del gruppo, si è scoperto che i "dormienti" riuscivano a memorizzare meglio le parole, in particolare quelle doppie. Tutto ruota intorno ai cosiddetti "perni del sonno", raffiche di attività del cervello durante la siesta che giocano un ruolo fondamentale nel consolidamento dei ricordi e l'archiviazione della memoria. Il professor Axel Mecklinger consiglia
agli studenti sotto esame di sfruttare questa possibilità, concedendosi brevi pennichelle tra una sessione di studio e l'altra. Anche al lavoro e ai bambini a scuola, una veloce e sana pennichella può essere un ottimo aiuto per migliorare la memoria

In Giappone, l'abitudine dei dipendenti e degli operai di schiacciare un pisolino nella pausa pranzo ha ispirato alcuni albergatori a concedere per un'oretta alcune "capsule" dotate di un solo posto letto, nello spazio di un metro per due, attrezzate per l'evenienza con tutti i confort: dalla radio al massaggio elettronico, dalle luci soffuse e all'involucro insonorizzato, il minimo indispensabile per garantire una siesta di qualità prima di ricominciare il turno.